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  • Dalla favola alla fantasia

    Dalla favola alla fantasia

    aurora-di-la-bella-addormentata-nel-boscoOggi il google doodle ci ricorda Charles Perrault, scrittore parigino del 1600 che non si limitò a scrivere favole, ma come sempre nella favola si riesce a nascondere il messaggio più importante che la sensibilità può cogliere dall’esistenza.
    Ho letto qualche volta  parlare di favole antiche e moderne, tracciando una diversità nei messaggi o nella struttura del racconto. Sicuramente le favole hanno una sorta di “tracciabilità” culturale, significativa perchè bagnata di quei messaggi, pensieri, abitudini che sono parte della vita quotidiana. Oggi siamo aperti multidimensionalità, merito della comunicazione globale che ci porta ad essere quasi trasversali; oggi la fantasia, per quanto se ne dica, è espressa con maggior vigore e diffusione. I sistemi (con questo intendo l’oligarchia che tenta il governo dei popoli) cercano di portare avanti “artisti” compiacenti i loro dettami ma il risultato non è sempre scontato. La fantasia governa il mondo molto più che in passato: mai come adesso per ogni uomo è tempo di favole per nutrire sempre più la fantasia e trovare il coraggio di confondere quei pensieri colorati con una realtà finta, destinata a trasformarsi, evaporando sotto i raggi di un Sole nuovo.

  • Buon Anno

    Buon Anno

    Il nuovo anno è ormai alle porte e si pensa ai festeggiamenti ma anche a quello che accadrà, dando alle nostre speranze un significato più importante rispetto ad altri periodi dell’anno. Mi piace fare l’augurio per il nuovo anno con una filastrocca, come faccio ormai da anni, sperando soprattutto che i bambini possano realizzare la loro infanzia, sempre più minacciata e oggetto delle attenzioni sbagliate del mondo degli adulti. Grazie a tutti i miei lettori, piccoli e grandi, per aver reso quest’anno meraviglioso, di crescita e formativo. Buon anno!

    Ascolta la Filastrocca del Buon Anno

  • Caro Babbo Natale

    Caro Babbo Natale

    Stimolare la scrittura nei bambini è sempre più importante anche se questo rappresenta un paradosso, dal momento che oggi la possibilità di scrittura è più ampia rispetto al passato. Tuttavia l’insieme delle distrazioni attrattive digitali, hanno effetti speciali che ipnotizzano piccoli e grandi. Difficile rapporto comparativo tra le due scelte che spesso porta a una mancata scelta a dire il vero.
    Eppure il segno grafico ha da sempre rappresentato una grande importanza nei percorsi mentali, psicologici, creativi degli individui. L’uomo ha necessità di scrivere, dipingere, incidere e questo bisogno è di esprimersi, comunicare, mettersi in contatto con la propria ispirazione. Abituare i bambini da piccoli a scrivere anche fuori dal contesto scolastico, colorare, disegnare, può essere molto importante per il loro sviluppo mentale e per consolidare il mondo fantastico.

    La lettera a Babbo Natale non è solo un modo di chiedere, è soprattutto un modo di comunicare le proprie emozioni attraverso quei desideri che non possono essere solo oggetti ma che rappresentano la soddisfazione di un bisogno espresso o sociale. Quanto più riusciamo a scrivere, tanto più riusciamo a distaccare l’infanzia dall’espressione sociale, per ritrovare infine quel percorso più adatto alle capacità e ai talenti che come piccoli fiori sono pronti a generare bellezza e meraviglia.

    Non è mai troppo tardi per cominciare a scrivere a Babbo Natale, Buone Feste a tutti.

    Vuoi scrivere a Babbo Natale? Vai sul link

  • Qualcosa di pauroso!

    Qualcosa di pauroso!

    halloween giusy bruno

    Quest’anno sto preparando un laboratorio di lettura per bambini per il pomeriggio di halloween e mentre cercavo filastrocche mi sono resa conto della povertà che a volte accompagna spesso il linguaggio e la fantasia.

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  • Il Fata Gatto Consiglia…

    Il Fata Gatto Consiglia…

    stregatto

    Nel mese di giugno ho conosciuto Elena, un’insegnante di inglese della Scuola Materna che mi ha fatto una richiesta particolare. Stavo già lavorando a un libro in lingua anglosassone per i più piccoli e questa nuova amica mi ha fatto riflettere ancora di più su questo progetto.

    L’insegnamento negli ultimi anni è stato privato di quella bellezza formativa che viene proprio da chi si dedica con passione a questa vocazione. La presenza di uniformità nei metodi e negli strumenti didattici non è garanzia di un metodo perfetto ma di una privazione a cui siamo stati tutti sottoposti nel movimento di globalizzazione.

    Eppure la diversità è da sempre una ricchezza, perchè ce ne siamo dimenticati?

    Per questo ho deciso di ascoltare Elena e di provare a immaginare qualcosa di diverso. Per fortuna il mio amico fata-gatto mi aiuta in questo misfatto e presto, in anteprima per gli amici che mi seguono, una grande novità!