Tag: raccolta fondi

  • L’Albero di Greta

    L’Albero di Greta

    La favola dei colori

    Ho conosciuto Greta e mi sono innamorata della sua storia, dei suoi occhi, dei suoi genitori e di tutti gli amici-foglie che fanno parte del suo bellissimo albero.

    Volevo scrivere una favola per lei e cosi ho immaginato di parlare con i colori perché sono una forma di comunicazione universale, piena di emozione, dolcezza, sapore, musica, ricordi.

    Sono felice di diventare parte di questo albero e invito i miei cari lettori di favole di contribuire a questa importante causa non solo con l’acquisto di questo libro, i cui proventi sono donati all’Associazione, ma partecipando attivamente alla divulgazione di questa causa.

    Grazie per il tuo contributo perché come Greta sei importante per la meravigliosa danza che è la Vita.

    Puoi richiedere il libro direttamente presso l’Associazione o nello shop del sito dalla fine di gennaio, fare un contributo volontario e diffondere la loro causa.

    info@lalberodigreta.org

  • Il libro pro-bono

    Il libro pro-bono

    Negli ultimi anni c’è stato un grande proliferare di attività pro-bono ovvero non per il profitto ma per il bene di una causa specifica, generalmente di aiuto sociale. E’ molto bello questo “spendersi” per gli altri, bisognerebbe capire sempre il fine ultimo, quello che di solito si nasconde tra le righe, in mezzo alle virgole e non a causa di intenti malvagi ma di scarsa chiarezza.

    Fare un libro costa in termini di scrittura ma anche di investimento. Se l’autore decide di farlo per causa nobile, il suo lavoro sarà gratuito. Diversamente la pubblicazione avrà dei costi che sono differenti su una stampa o un libro digitale, in alcuni casi anche in maniera rilevante.

    Quello che mi chiedo è semplice. Perchè pubblicare un libro in stampa quando il suo intento è sensibilizzare e raccogliere fondi? Perchè andare a ridurre la raccolta fondi con il costo del libro? Certo, se l’autore si prende carico anche della stampa fa una grande cosa ma nello stesso modo non avrebbe potuto spendere meno nella pubblicazione e dare di più verso la raccolta?

    C’è una linea sottile tra il dare agli altri e il dare per ricevere in noi stessi. Un maggiore senso di autocritica e trasparenza sarebbe certo di più grande aiuto a una più reale beneficenza.