“Ricciolo” di Giuseppina Bruno è un libro speciale, pensato per i più piccoli, che va oltre la semplice lettura. È un’opera interattiva che aiuta i bambini a sviluppare una delle capacità più importanti: la ricerca visiva. In un’epoca in cui l’abuso di schermi digitali sta influenzando sempre più la vista dei bambini, è essenziale stimolare questo senso con attività divertenti e creative. Ed è proprio qui che “Ricciolo” diventa un alleato prezioso.
Il protagonista di questo libro è un piccolo tratto grafico, un ricciolo che si nasconde tra le pagine, invitando i bambini a cercarlo. Le immagini grandi e colorate catturano l’attenzione dei più piccoli e li coinvolgono in un gioco visivo entusiasmante, perfetto per esercitare la loro vista in modo naturale e divertente. Ogni pagina diventa un’esplorazione, un modo per migliorare l’attenzione e la capacità di osservare i dettagli.
Leggere “Ricciolo” con i propri figli significa trascorrere del tempo insieme stimolando la curiosità visiva in un periodo cruciale del loro sviluppo. Grazie a questo libro, i bambini non solo imparano a seguire una storia semplice e intuitiva, ma affinano anche la loro capacità di concentrazione e percezione visiva.
Con la crescente esposizione agli schermi, che spesso porta a una visione passiva e superficiale, “Ricciolo” rappresenta una pausa preziosa: un modo per aiutare i bambini a usare i loro occhi in maniera attiva, migliorando le loro abilità visive in modo giocoso.
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Il 24 maggio sono stata invitata presso la scuola primaria M. Brizio di Buttigliera Alta a raccontare la mia attività ai bambini della seconda A e B. Visto che era un incontro importante ho portato ad aiutarmi Stargatto, la mia fatina dell’ispirazione e Mario, il mio bimbo testatore di favole. Ho spiegato, rispondendo alle domande dei bambini, come nasce una favola, quanto tempo ci vuole a fare un libro, come si usano le parole magiche e speciali e poi ho ascoltato tutte le loro favole. Delle loro mamme, dei papà, dei nonni, delle sorelle, dei cugini e degli amici. I bambini sono portatori sani di favole, dovremmo imparare da loro. Alla fine abbiamo letto insieme 







